Dalle alluvioni alle specie aliene pesano gli effetti dei cambiamenti climatici ma crescono anche le attività salva natura come le pesca dei rifiuti
Dal surriscaldamento alla proliferazione di specie aliene, fino alle alluvioni che riversano acqua dolce e detriti in mare, gli effetti dei cambiamenti climatici minacciano sempre più la Flotta Italia. A partire dai suoi giovani, dai quali vengono però anche interessanti esperienze di salvaguardia della natura, come nel caso dei pescatori di plastica. Lo afferma la Coldiretti Pesca in occasione dell’udienza privata da Papa Francesco, in Vaticano a Roma, con tantissimi pescatori e pescatrici provenienti da ogni parte d’Italia organizzata nell'ambito delle manifestazioni per la Giornata mondiale della Pesca. Presenti il responsabile Lavoro di Coldiretti Romano Magrini e quella di Coldiretti Pesca Daniela Borriello e delegazioni da tutte le marinerie italiane, compreso Comacchio e Goro, con il responsabile di Impresa Pesca Ferrara, Alessandro Ballarini, il delegato provinciale di Giovani Impresa Stefano Bellini, Leonardo Aguiari di Naturedulis e Luca Bellini presidente di Zona di Coldiretti Mesola-Goro, oltre al altri rappresentanti del mondo della pesca e della mitilicoltura ed itticoltura ferrrarese. La pesca è un settore importante del Made in Italy a tavola con circa 12mila imbarcazioni e 30mila addetti, ma il suo futuro è oggi messo in pericolo dai mutamenti climatici, con effetti combinati che riducono il pescato e rendono sempre più difficili le condizioni in cui operare.
Le ormai frequenti alluvioni, ad esempio, non colpiscono solo campagne e città ma hanno effetti devastanti anche sulle attività ittiche, a partire da quelle dell’acquacoltura, diventata negli ultimi anni una vera e proprio eccellenza italiana. con un valore della produzione di circa mezzo miliardo di euro.
La storia di Federico Falconi, giovane pescatore veneto, è in questo caso emblematica. Dopo aver messo su un allevamento di vongole con importanti investimenti ha visto la sua produzione dimezzata nel marzo scorso a causa dell’acqua mista a fango che i fiumi hanno riversato in mare dopo le abbondanti piogge che avevano colpito il territorio. Un fenomeno a cui si sono subito aggiunti gli attacchi del granchio blu, che lo hanno costretto a investire ancora per la protezione delle vongole con appositi teli sottomarini. Ma in autunno ha dovuto affrontare una nuova alluvione, con l’acqua dolce che ha abbassato la salinità del tratto costiero dove aveva il suo allevamento, di fatto cancellando l’intera produzione. Un fenomeno molto simile a quanto accaduto anche nelle lagune di Goro e negli allevamenti di Comacchio.
L’effetto clima si avverte anche a livello strutturale, con il surriscaldamento del mare e i mutamenti delle correnti.
Ma la flotta italiana rappresentano anche una risorsa per salvaguardare l’ambiente, come dimostra l’esperienza dei pescatori di plastica, come quello di Simone Costantini, giovane ligure. Da quattro anni collabora con la start up Ogyre recuperando i rifiuti che i fiumi portano a mare. Una mole degli oggetti più disparati che, oltre a inquinare, causano gravi problemi alla fauna marina. Non è inusuale, infatti, trovare dei piccoli pesci dentro bottiglie di plastica o polpi intrappolati in vecchi copertoni.
Un impegno a tutela dell’ambiente che va sostenuto con apposite misure ma è importante anche, più in generale, tutelare le imbarcazioni colpite dagli effetti del clima, garantendo ristori e creando le condizioni per evitare un abbandono delle attività che taglierebbe posti di lavoro e un settore importante per l’economia nazionale, favorendo le importazioni dall’estero.
25 Novembre 2024
PESCA: COLDIRETTI, PESCATORI DAL PAPA, SOS CLIMA PER LA FLOTTA ITALIA. PRESENTE ANCHE DELEGAZIONE FERRARESE