L’accordo sulla riforma della Politica Agricola Comune (Pac) è importante per consentire la programmazione degli investimenti nelle aziende agricole italiane. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del compromesso sulla riforma della Pac. È importante ora che anche il Parlamento Europeo approvi la riforma con risorse che – sottolinea la Coldiretti - per l’intero periodo 2021-2027 ammontano a circa 50 miliardi di euro, di cui 34 miliardi dal 2023 al 2027. Tra gli elementi significativi della riforma va sottolineato il tema della condizionalità sociale (obbligatoria a partire dal 2025, facoltativa fin da subito, dal 2023) e dei diritti dei lavoratori sostenuto dalla Coldiretti che – sostiene Prandini - chiede di garantire adeguatamente i redditi degli agricoltori, premiare comportamenti virtuosi in coerenza anche con il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, di affrontare i danni provocati dai cambiamenti climatici e favorire il ritorno alla terra in atto nelle giovani generazioni. In questo senso – continua Prandini –è importante che si compiano scelte coerenti e coraggiose in termini di trasparenza per il consumatore, estendendo a tutti i prodotti l’obbligo dell’indicazione del paese d’origine e respingendo sistemi di etichettatura nutrizionali fuorvianti come il Nutriscore. Positivo è - conclude Prandini - l’avvio nell’ambito della Pac del dibattito relativo alle restrizioni alle importazioni extracomunitarie vietando l’ingresso nell’Unione di prodotti che non rispettino gli standard intesi come criteri di produzione Ue come pure i limiti di tolleranza per i pesticidi presenti sui prodotti importati.