11 Marzo 2010
MALTEMPO

Neve a marzo, piogge copiose ma anche vento impetuoso e temperature tornate rigide nel giro di poche ore: crescono le preoccupazione anche nella nostra provincia per gli effetti di un prolungato maltempo che rischia di avere conseguenze per le aziende agricole. Più della neve in sé (le colture sono ancora per lo più in una fase vegetativa di stasi) preoccupa la difficoltà di accesso ai campi, con i terreni che devono ancora essere preparati per le semine (quelle delle bietole sono in netto ritardo) e con le difficoltà nell’ultimare le normali operazioni colturali, come ad esempio la potatura viste le condizioni dei suoli e del clima di queste ultime settimane.
Preoccupa ovviamente anche il black-out che ha interessato dalle prime ore di oggi vaste area della provincia, nel ricordare i forti disagi già vissuti alcuni anni fa, più marcati e pesanti proprio nelle aree rurali. Con lo stop alla fornitura di corrente elettrica vanno in crisi in prima battuta gli allevamenti da latte, sia per la mungitura che per la conservazione del latte, ed a seguire comunque tutte le imprese che necessitano comunque di utilizzare attrezzature elettriche. Inoltre il peso della neve particolarmente “pesante”, accoppiata al forte vento causa danni a serre, tunnel e strutture per le colture protette e forzate, con danni materiali e ritardi nelle semine e nei trapianti.
Nei prossimi giorni da parte di Coldiretti si avvierà un monitoraggio della situazione nella nostra provincia evidenziando gli eventuali problemi riscontrati nelle imprese agricole, chiamate a far fronte ad eventi al di fuori dell’ordinario andamento climatico, ricordando che gli inverni 2009/2010 sono stati tra i più piovoso degli ultimi 30 anni, scongiurando da un lato il problema della siccità estiva, ma dall’altro complicando notevolmente la preparazione dei terreni e le operazioni connesse alla semina ed alla preparazione delle piante alla prossima ripresa vegetativa primaverile. L’eventuale perdurare di questo abbassamento delle temperature potrebbe rivelarsi fatale per le colture arboree come albicocchi, susine, peschi, ma anche per i cereali come il grano, in sofferenza per i terreni eccessivamente umidi e bloccato nella levata dalle basse temperature. Ovviamente il freddo e le difficoltà di questi giorni non devono essere l’alibi per speculazioni sui prezzi dei prodotti già raccolti da tempo e comunque disponibili per i consumatori, come pere, mele, kiwi, che rappresentano peraltro un efficace alleato per affrontare a tavola il grande freddo.

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