Uno strumento per imprese che hanno idee e vogliono innovare ripensando alla produzione, alla trasformazione, al mercato: prepararsi sin d’ora per sfruttare le risorse della programmazione regionale di transizione verso la nuova PAC.
Introdotto e moderato da Filippo Pallara, delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa Ferrara, si è svolto presso Futurpera un partecipato incontro sul Piano di Sviluppo Rurale, visto come strumento che nel corso degli ultimi decenni ha orientato e supportato le politiche agricole dell’Unione Europea e le scelte delle imprese, a partire dall’insediamento dei giovani, alla dotazione di attrezzature e strutture per migliorare la competitività e la capacità di restare sul mercato e realizzare reddito.
Uno strumento complesso che deve essere utilizzato per progetti ambiziosi, facendo una programmazione attenta riguardo la sua ideazione e realizzazione tenendo conto di tutte le fasi, sino ai vincoli riguardo le spese ammesse e liquidate.
Dopo i saluti dell’amministratore delegato di Ferrara Fiere, Silvia Paparella, dell’assessore del comune di Portomaggiore, Alessandro Vacchi e del presidente della Federazione Coldiretti Ferrara, Floriano Tassinari, che hanno rimarcato l’importanza del settore agricolo per il nostro territorio e l’importante contributo che Coldiretti non manca di offrire per dare un futuro all’agricoltura ferrarese, sono entrati nel merito del PSR Andrea Perinelli, tecnico del C.A.A. Coldiretti Ferrara e Bruno Pulizzi Responsabile Settore Sviluppo Rurale dello STACP di Ferrara, con una approfondita disamina delle norme e delle opportunità che si possono presentare per le imprese agricole sia in caso di nuovo insediamento di giovani imprenditori che di aziende già esistenti.
Le conclusioni sono state affidate ad Alessandro Visotti, direttore di Coldiretti Ferrara, che nel ringraziare dell’opportunità offerta dal contesto della Fiera Futurpera, ha ricordato quanto fatto da Coldiretti con un intenso lavoro di preparazione e gestione di questo appuntamento, con due convegni dedicati ai soci, che hanno permesso di parlare a centinaia di imprese e di dare un segno concreto della vitalità e capacità di Coldiretti di essere presente e capace di dare voce all’agricoltura del territorio e dell’Italia e di cui essere orgogliosi e partecipi. Infine un richiamo forte al nostro modello di agricoltura, alla ricchezza delle produzioni italiane da tutelare e difendere come patrimonio del nostro Paese e che non devono essere affossate da politiche di interesse di pochi gruppi a scapito di tante imprese e nella salvaguardia dei principi di trasparenza, chiarezza, lealtà e sicurezza: no assoluto alla carne sintetica ed ai tanti inganni che sulla pelle degli agricoltori qualcuno sta progettando. Coldiretti continuerà a battersi con determinazione per evitare questo scempio e dare una prospettiva alle imprese, anche con gli strumenti di cui si è parlato nel convegno, pronta ad offrire le proprie competenze a chi si vuole ancora impegnare per un futuro nei campi, secondo nuove visioni e nuove tecnologie.