20 Febbraio 2024
ORGOGLIO COLDIRETTI FERRARA, CONFRONTO ED ASCOLTO, AFFOLLATE LE ASSEMBLEE DEI SOCI

Una sala affollata con oltre cinquecento soci è stata protagonista ieri, lunedì 19 febbraio, dell’assemblea di Coldiretti Ferrara presso la Fiera di Ferrara per dibattere tematiche sindacali in un momento particolarmente critico per il settore primario.

“Abbiamo la volontà e la responsabilità di incontrare quanti più soci possibile – afferma il presidente di Coldiretti Ferrara, Federico Fugaroli – per ascoltare e confrontarci sulle tematiche della rappresentanza, della redditività e delle problematiche che oggi sono incombenti sulle imprese, sempre più in affanno e con una redditività negativa in molti comparti”.

Coldiretti Ferrara ha svolto 5 assemblee con quella di ieri, incontrando moltissimi soci, e altre sono programmate per le prossime settimane, con il chiaro intento di raggiungere i soci e fare il punto di una situazione indubbiamente difficile.

“Diversi sono i temi ricorrenti – evidenzia il direttore Alessandro Visotti – ma fondamentalmente concernenti la mancanza di reddito, l’aumento dei costi e della burocrazia, le follie europee, sia per la gestione della PAC che per provvedimenti che non sono a favore delle imprese agricole in nome di un marcato ambientalismo che non tiene conto del ruolo del settore agricolo. In questi incontri abbiamo ripercorso con orgoglio e senso di appartenenza la nostra storia, propria quella che riguarda il nostro territorio, la nostra Federazione, con gli eventi e le situazioni che ci hanno fatto crescere e riconoscere come la principale organizzazione agricola. E dagli interventi dei soci, oltre che dalle relazioni dei nostri dirigenti, con il contributo di video e testimonianze personali, abbiamo colto questo senso di appartenenza e nello stesso tempo la necessità e volontà di fare ancora di più, di essere più incisivi, di rivendicare le nostre battaglie e di non arretrare di un millimetro di fronte a chi non prende mai posizione e non sceglie, non decide. Coldiretti è in grado di fare scelte, a volte anche scomode, spesso solitarie, che nel tempo servono a tutti gli agricoltori italiani. Abbiamo bisogno che attraverso un grande lavoro, dai territori fino ai nostri vertici ed in relazione al Governo nazionale e alla Unione Europea, si concretizzino alcune situazioni, in particolare il decreto contro le pratiche commerciali sleali, con il riconoscimento di un prezzo al produttore che remuneri i costi ed il lavoro, con una fiscalità certa che riconosca il ruolo insostituibile degli agricoltori nel produrre cibo e conservare il territorio, con una semplificazione burocratica che oggi genera costi a carico delle imprese, con l’attenzione verso lo squilibrio della fauna selvatica, con una politica europea più vicina all’agricoltura con risorse adeguate e normative che permettano la produzione”.

“Siamo consapevoli del peso degli aiuti comunitari destinati al settore agricolo – conclude Fugaroli – ma queste risorse devono essere incrementate per salvaguardare il settore primario ed arrivare il più direttamente possibile alle imprese, con regole di buon senso, applicabili e non schizofreniche o punitive come negli ultimi tempi abbiamo visto. Ma il resto del reddito deve arrivare dalla produzione, abbiamo bisogno di poter produrre e di avere gli strumenti per assicurare il cibo, quello salubre, sicuro e garantito, fatto nelle nostre aziende e non dalle multinazionali nei laboratori e quindi identificabile e pagato il giusto prezzo. Abbiamo tanto da fare, tanto da rigovernare nelle filiere, nei sistemi di servizio e probabilmente anche tra noi per poter rispondere meglio e più concretamente a ciò che serve ai nostri agricoltori, ed in questo ci vogliamo impegnare e per questo sono fondamentali gli incontri, le assemblee, l’ascolto ed il confronto”.

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